Iris la strafiga

Iris mi ha trombato di brutto: è una strafiga che ama tanto l’erotismo

C’era una tipa che di tanto in tanto veniva a cantare con la nostra band per delle serate: aveva attorno alla trentina di anni, e mi ha subito attratto con il suo modo libero e deciso di fare, quel suo modo di guardare alle cose per quelle che sono, senza farsi troppe paranoie né scrupoli inutili. Così, quando saliva sul palco con noi, trasmetteva un’energia e una felicità uniche, muovendosi avanti ed indietro e facendomi anche eccitare mentre suonavo.

Iris si presentava sempre vestita in modo tale da sottolineare il suo esser donna, con una scollatura perfetta da farmi venire un infarto ogni volta che vedevo lo spacco tra le sue tette, e ancora, con un bel culo tondo che sotto quei pantaloni di pelle nera sembrava davvero scolpito, capace di attirare il mio sguardo anche mentre ero nel bel mezzo di un assolo, e pensavo a quanto mi piacerebbe farmi questa bella tipa in un posto speciale.

L’occasione per lasciarmi andare alla passione con lei, venne qualche tempo più tardi quando, durante una serata di fine maggio, dopo esserci ritrovati per fare alcune prove insieme in vista di un concerto, ci siamo soffermati anche a bere qualcosa e a chiacchierare, mentre pian piano gli altri compagni di avventura della band sono andati a casa, anche noi ci siamo avviati per tornare alle nostre rispettive case per rilassarci un po’ in compagnia.

Ecco che in quel momento, le proposi quindi di fare un giro un po’ più lungo e di fermarsi con me a bere ancora qualcosa, magari a casa mia: Iris disse che si sarebbe fermata per un po’, perché non aveva ancora voglia di tornare a casa, e ne avrebbe approfittato per scambiare quattro chiacchiere con me, anche in vista del concerto durante il quale avrebbe dovuto veramente dare il meglio di sé per riuscire a conquistare quel pubblico esigente.

Iris era lì con me sul balcone di casa

Dopo averle versato del prosecco fresco, ci siamo quindi accomodati sul balcone di casa mia, che dava in lontananza sul mare: e ne abbiamo approfittato per trascorrere dei momenti di relax insieme, sul divano all’aperto, con gli sguardi persi nell’orizzonte e la mente che correva verso i pensieri più felici e rilassanti di sempre, finché a un certo punto, parlando di un episodio di qualche tempo prima, ci siamo messi tutt’e due a ridere allegramente.

Iris era troppo divertita da quel fatto e, forse complice anche un po’ il vino, mi si è messa a fianco e poi a cavalcioni su di me mentre ero steso sul divano: mi disse, sbottonandosi la camicia, che da tempo mi aveva puntato e, quando eravamo sul palco, faceva di tutto ogni volta per farmi crollare, improvvisando anche simpatici balletti sculettandomi di fronte, e io per tutta risposta, le dissi di aver resistito a fatica a quelle provocazioni.

Al che, lei mi disse che era giunto il momento di lasciarci andare, senza troppi complessi né pensieri, e quindi, si lasciò leccare le tettone da me, iniziando ad ansimare leggermente, apprezzando queste attenzioni, finché le mie mani si fecero strada fino ai suoi pantaloni di pelle, aprendoli e iniziando a solleticarle la figa, che volevo assolutamente fare mia in quella nottata di maggio che sembrava già portarci completamente nel cuore dell’estate.

Quindi si lasciò spogliare lentamente, e poi, sempre a cavalcioni su di me, si mise con il suo bacino di fronte alla mia faccia, e si lasciò leccare la figa in quella posizione, iniziando a gemere, godendo intensamente e chiedendomi di giocare sempre di più con la sua intimità, al che risposi esplorando la sua meravigliosa figa con le dita e la lingua, giocando a provocarla e a cercare il suo piacere sempre più a fondo, vedendola in visibilio.

Poco dopo, la feci venire su di me masturbandola sempre più velocemente, finché si lasciò finalmente andare e godette soddisfatta, rilassando anche le sue gambe, che sembravano ormai stringermi con una certa forza, quasi come se non riuscisse a trattenere la sua voglia di piacere e di godere nello stesso tempo, dimenticandosi di tutto il resto, e così, subito dopo, mi sfilò i pantaloncini e i boxer, e sentendomelo già abbastanza duro, lo leccò un po’.

Me lo fece diventare bello dritto, e poco dopo, se lo infilò in quella meravigliosa figa, regalandomi subito le emozioni più intense e forti che potessi immaginare, facendomi rilassare divinamente su quel divano, che diventò in poco tempo il testimone della nostra scopata infuocata: Iris iniziò a montarmi con gran foga, e godeva sempre di più, stringendomi il bacino con quelle gambe magnifiche, mentre mi sentivo sempre più leggero.

Mi lasciai dominare da lei per una buona decina di minuti, dopodiché, a forza di sentirmi trombare il cazzo da quella magnifica figa, mi lasciai andare e la riempii di sborra, stringendole il culo con le mani, perché potessi penetrarla fino in fondo e sentirla mia in quell’istante magnifico in cui mi liberavo di tutta la mia energia vitale dentro di lei, assaporando anche quei momenti di godimento ansimando e volendola tutta per me.

Iris si fermò e mi baciò, continuò a starmi sopra per un po’, e a dirmi che questa scopata le regalò sensazioni a dir poco indimenticabili, mentre attorno a noi, il mondo sembrava essersi fermato per vedere il momento del nostro orgasmo…

Un complimento sincero a Luca che nel raccontare la sua storia erotica non ha lesinato sui particolari eccitanti: inviaci nuovi racconti, li pubblicheremo con piacere!

Iris la strafiga: un’artista del piacere erotico, di Luca di Salerno.

Prima edizione: aprile 2015, by Atlantia Media.

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