Giorgia la troia

Giorgia mi ha dato la figa come una troia vogliosa

Da qualche settimana stavo progettando una breve parentesi di relax in montagna, perché avevo proprio voglia di andarmene via da qualche parte, lasciandomi alle spalle tutta la monotonia delle giornate in città e, soprattutto, per vedere qualche posto nuovo e, magari, in cuor mio anche sperando di trovare qualche bella fighetta da trombarmi a dovere, perché avevo una voglia incredibile di assaporare del sano sesso occasionale.

Quando sono arrivato a destinazione, in giro per il centro cittadino della località che ho scelto, c’erano alcune ragazze che – evidentemente pure loro – avevano scelto di trascorrere il weekend così in mezzo alla natura: già era nevicato e, quell’atmosfera magica delle cittadine montane quando sono imbiancate, mi sembrava veramente qualcosa di unico, da non farmi sfuggire per nessuna ragione al mondo in quel momento.

Così, quando mi son avvicinato a questo gruppo di ragazze che erano già abbastanza brille, ho chiesto loro da dove venissero e, quando ho scoperto che erano pure loro di Bergamo, le ho invitate a bere qualcosa insieme: in quattro, in effetti, c’era più spirito per condividere una bella tazza calda di cioccolata e, perché no, anche per scambiare quattro chiacchiere e capire che tipe fossero.

Erano molto divertite dal fatto che fossimo tutti della stessa città e, soprattutto, quando proposi loro di bere in mia compagnia, mi è sembrato che fossero ancor più contente: così, a bruciapelo, ho chiesto loro se fossero lì con i loro ragazzi per trascorrere il weekend. Mi dissero che non avevano compagnia maschile e che, anzi, nella baita che avevano preso in affitto, avrebbero avuto bisogno di qualcuno che le aiutasse ad accendere il camino.

Mi proposi subito di aiutarle e, così, quel venerdì sera mi ritrovai subito a cena con queste tre fighette: dopo averle aiutate a sistemare tutto, loro si sdebitarono andando in cucina, anche se in fin dei conti, due di loro andarono a sistemarsi, perché dovevano fare la doccia e poi cambiarsi i vestiti. Rimasi quindi con Giorgia, la più espansiva delle tre, e in cucina iniziammo a scherzare, talvolta anche in modo allusivo abbastanza spinto.

Così a un certo punto, mentre lei era alle prese con le pentole, le arrivai da dietro e le misi una mano nelle mutande, toccandole il culo: lei si eccitò subito, ma mi disse che prima avremmo dovuto preparare da mangiare, perché altrimenti le altre si sarebbero insospettite. Io le dissi che non volevo aspettare oltre, che mi era piaciuta sin dal primo istante, e che avevo una voglia matta di scoparla proprio lì, anche se fossero arrivate le sue amiche.

Giorgia non si fece ripetere l’invito due volte e così, mentre le altre si stavano lavando e sistemando, mi abbassò i pantaloni e si inginocchiò, iniziando a farmi un indimenticabile pompino in quella cucina così rustica che invogliava proprio a darci dentro: io le spingevo tutta la testa verso di me, eccitandomi e godendo, e lei quasi si strozzava con il mio cazzo, senza smettere comunque mai di succhiare e leccare, presa com’era dalla foga.

Quando ormai era sfinita con la bocca, le ho detto che volevo fotterla lì in cucina: la spogliai, si mise a gambe divaricate dandomi il culo, appoggiandosi ad una sedia, con la faccia rivolta verso la sala. Le leccai un po’ la figa, si irrigidì e iniziò ad ansimare, mentre da sopra si sentiva che le ragazze erano ancora intente a farsi la doccia, e quindi non ci avrebbero sentito tanto facilmente, considerando il rumore della doccia.

Le allargai quindi la figa e lo misi dentro, godendo subito: aveva una figa indescrivibile, meravigliosa, dove il mio cazzo scivolava divinamente verso la ricerca del piacere, e nel fare ciò, penetrandola giocavo a stringerle ancor di più le labbra attorno al mio cazzone voglioso. La vista di quella fighetta mi eccitava, e veramente parecchio, con il risultato che la trapanavo più a fondo e la stringevo sempre di più cercando il massimo piacere.

Giorgia si eccitava sempre di più, e mentre continuavo a spingerglielo dentro, lei ansimava e gemeva, finché a un certo punto comparve sulla porta Ilaria, che scoppiò a ridere mentre vedeva noi intenti a trombare in quella posizione. Allo stesso tempo, arrivò quindi Alice, che guardò tutti quanti e scoppiò pure lei a ridere: queste due amiche, erano due lesbiche dichiarate e, infatti, eccitandosi di fronte a questo spettacolo iniziarono a sgrillettarsi.

Poco dopo, si leccarono le passere eccitate, mentre io, di fronte a quello show inaspettato, spingevo sempre di più il mio cazzo duro in quella figa, sentendo la mia meravigliosa compagna di trombata eccitarsi sempre di più, proprio perché ormai era quasi pronta a venire, da tanto il respiro era intenso e veloce, e inoltre, considerando come si contorceva, dicendo che le gambe non le reggevano più da tanto era sfiancata dalle stantuffate.

Continuai a sbatterglielo dentro, ora anche in modo più profondo, sentendola godere in modo più forte: e strillava soddisfatta, finché la sentii ancor più rilassata, e gemette più forte, lasciandosi andare appoggiandosi alla tavola, perché era ormai venuta. Io continuai a spingere, con lei che era ormai venuta, e qualche minuto dopo finalmente ebbi un bell’orgasmo intenso, di quelli indimenticabili, mentre le sue due amiche si avvicinavano a noi.

Infilarono le loro lingue nella figa di Giorgia e si presero un po’ di sborra tutt’e due: le guardai voglioso, ma mi dissero che non amavano tanto il cazzo. La mia compagna di trombata si voltò verso di me, e mi disse che era stato stupendo trombare con delle amiche come spettatrici: anche a me era piaciuto tantissimo e, quindi, le dissi che avremmo potuto replicare in questi tre giorni sulla neve!

Lui si lascia andare, e lei non è da meno: Marcello se la spassa e, poi, trova anche il tempo per condividere con noi il suo racconto erotico appassionato di trombatore incallito!

Giorgia la troia che trasgrediva sulla neve, di Marcello di Bergamo.

Prima edizione: novembre 2015, by Atlantia Media.

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