Le ho tolto le mutandine per servirla a lui
Era un weekend di fine giugno e con Martina ci eravamo recati fuori città per fare un fine settimana diverso dal solito. In quell’occasione, però, incontrammo una persona che mai ci saremmo sognati di rivedere, visto che erano trascorsi veramente tanti anni. Luca, il nome dell’ingegnere con cui mia moglie era stata ingroppata, oramai era un vero amico di chat e molto spesso capitava che online ci mettavamo a commentare i film porno di YouPorn anche insieme a Martina, fantasticando sulla possibilità di rivederci, prima o poi.
– Ingeniere?
Voltandosi Luca rimase a bocca aperta e ci abbracciò entrambi.
-Che piacere ragazzi…ma chi l’avrebbe detto che ci saremmo incontrati proprio qui. Sono di passaggio perché poi devo prendere un areo per andare a Roma. Come va?
-Noi tutto bene Luca, ma sono davvero contenta di rivederti. Stai proprio bene lo sai?
-Grazie Martina, ma anche il tuo Tommaso non scherza!
A quel punto siamo scoppiati tutti a ridere.
-Che ne dite di fermarci a bere qualcosa in hotel?
-Certo andiamo!
Così ci recammo direttamente al bar dell’hotel in cui alloggiavamo insieme e tra una chiacchiera e l’altra siamo arrivati a parlare proprio di quello.
-Luca se vuoi ti portiamo noi in aeroporto senza che chiami il taxi, tanto dobbiamo fare il check out!
-Ragazzi sarebbe straordinario. Ma non è un disturbo?
-Ma no, cosa dici! E poi, magari Luca può accostare in qualche spiazzo e possiamo intrattenerci un po’…che ne dici amore?
-Martina, se Luca ha voglia volentieri, lo sai che mi piace vedere certe cose.
Così ci siamo messi in moto con il nostro suv e ci siamo diretti lungo una strada di campagna, dove non sembrava esserci un’anima viva. Solo la natura ci faceva da contorno a quella splendida giornata azzurra che oramai sembrava volgere pure nei migliori dei modi, visto che Martina e Luca avrebbero trombato davanti a me.
Accostando sotto un albero, all’ombra, Martina è scesa ed è salita sul sedile davanti, dove era comodamente seduto Luca. Spostando il sedile più indietro per offrire maggiore confort al mio amore ed inclinando il sedile, avevamo creato il giusto ambiente per “festeggiare” a tre, prima della sua partenza.
Martina indossava un vestitino con i fiori molto ampio, quindi non sarebbe stato così difficile e soprattutto se fosse arrivato qualcuno bastava semplicemente tirar giù la gonna. Sotto, aveva il suo solito intimo sexy, con delle mutandine nere in pizzo davvero molto piccole che, addirittura, sembravano non contenere la sua figa bollente. Così, prima di avviare il “gioco”, ho messo una mano sotto la sua gonna e le ho iniziato a strofinare un dito sullo slip, contro il suo clitoride, passando poi il dito verso il suo buco.
Già aveva gli umori che colavano dallo slip e così ho guardato Luca e gli ho detto “è pronta!”. A quel punto, ho sfilato le mutandine a Martina e le ho annusate!
Luca non si è fatto attendere e quindi, l’ha fatta mettere a cavalcioni su di lui, scostando lo slip nero, ed ha sbottonato il suo completo blu scuro, facendo sbucare il suo cazzo leggermente floscio…da lì a poco sarebbe diventato un vero missile. Martina, infatti, ha subito iniziato a strusciarsi contro il suo pene che, in men che non si dica ha preso subito volumi, aumentando a dismisura. Anche io, quindi, ho estratto la mia “arma” dai jeans ed ho iniziato a masturbare il cazzo che al momento era poco in tiro.
Ad ogni modo, non appena il pisello di Luca era abbastanza grosso, l’ingegnere ha messo una masso sotto la sua gonna ed ha indirizzato il cazzo tra le sue gambe per farlo entrare bene. A quel punto, non ho potuto fare a meno di alzare la gonna per sbirciare che cosa accadeva lì, tra le loro gambe. Martina lo cavalcava abilmente e Luca con la scusa aveva inclinato ancor di più il sedile così come da sembrare in un letto.
La cavalcata si faceva sempre di più serrata e Luca di tanto in tanto dava qualche sberla ai seni di lei, che dietro l’abito rimanevano visibili sono in parte. Giunto in quel momento, Luca decise di cambiare posizione e di piazzare a pecorina Martina; nonostante non fosse una posizione molto comoda per lui – dato che é abbastanza alto – non si perse d’animo ed iniziò a sbattergli il cazzo con maggiore vigore nel buco della vagina. Lei saltava ad ogni sbattimento ed ansimava sempre di più; io a quel punto non potevo far altro che incitare Luca a spingere ancora di più ed a darci dentro.
L’ingegnere non si non si fece pregare ed iniziò a dare dei colpi più forti, cercando di far giungere il suo grosso cazzo infondo alla figa di Martina. Con una mano, poi, cercava di aggrapparsi ai suoi capelli, così da potersi sistemare al meglio e infilarglielo con maggiore vigore.
La scena di goduria andò avanti ancora per qualche minuto, fino a quando si fermò perché gli era sembrato di vedere qualcuno. In realtà, poi, si rivelò in falso allarme perché la persona a piedi cambiò direzione immediatamente, nonostante i vetri scuri (forse aveva capito che non eravamo fermi lì per caso).
A quel punto quindi, iniziò ad estrarre ed introdurre più volte il suo pene dalla figa di Martina, fino a quando non lo infilò di nuovo per iniziare una cavalcata assurda. Sembrava quasi che volessero esplodere le sue palle per la foga che ci stava mettendo e così dopo altre due sbattute estrasse il suo cazzo e sborrò sul culo di lei. Io continuai a segarmi il mio cazzo sino a quando non sentii un brivido lungo la schiena e mi lasciai andare con la sborra.
Le ho tolto le mutandine per servirla a lui – Tommaso da Torino
Prima edizione: febbraio 2019, by Atlantia Media.
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Mi sarebbe piaciuto stare al posto di luca
Io ho fatto la stessa cosa le ho servito la fica aperta pronta da penetare
Bravo Tommaso che è riuscito a fare il perfetto cuckold per la goduria di tutti e tre