La puttanella che cercava lavoro
Quel lunedì mattina mi sembrava che fosse una giornata davvero come tante altre, senza sorprese particolarmente interessanti, considerando come la maggior parte dei clienti e dei fornitori erano forse ancora in vacanza. E così, mentre mi apprestavo a finire un paio di cose di poco conto, all’improvviso, ho sentito suonare alla porta dello studio: e mai mi sarei aspettato di vedermi di fronte una giovane ragazza, una sconosciuta che non avevo davvero mai visto prima d’ora in vita mia.
L’ho fatta accomodare all’interno del mio ufficio e, poi, le ho chiesto di che cosa avesse bisogno: la ragazza aveva con sé una borsa da studentessa e, dopo avermi fatto vedere che si stava occupando di un lavoro di ricerca, mi ha chiesto se potessi avere bisogno di lei perché doveva fare un tirocinio. Sulle prime, la sua domanda mi ha lasciato un po’ spiazzato, perché mai mi sarei aspettato di accogliere in ufficio una studentessa in cerca di un posto per continuare i suoi studi.
Così, le ho chiesto di spiegarmi che cosa dovesse in particolare fare per riuscire a completare gli studi: e mentre mi raccontava di lei, ho notato che di tanto in tanto il suo occhio finiva sulle mia gambe, e poi, si stringeva come il seno in una sorta di tic. Poi, mi sono accorto di come la tipa fosse davvero troppo speranzosa di una risposta positiva e, alla fine, prima che potessi dirle qualcosa, mi disse apertamente “sono pronta a scoparti se mi aiuti: davvero, ho un bisogno matto di una mano”.
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Che è finita con una fighetta a trombarmi
La guardai e, dopo le sue parole, le dissi “sei una strafiga della Madonna, e una bella ripassata te la do ben volentieri” e così, lei iniziò a svestirsi, e poi, mi slacciò i pantaloni e mi abbassò le mutande “ti faccio un pompino e poi ti scopo anche” al che le dissi “sei divina, già solo con quelle manine fatate” e lei cominciò a leccarmi la cappella, e poi, cominciò ad affondare le sue belle labbra carnose sul mio membro, prendendoselo tutto fino in gola, per farmi godere di brutto.
E glielo dissi proprio “Laura, sei una troia divina, ma come fai a spompinare così bene?” mentre continuava ad ingoiare rumorosamente il mio cazzo e gustava di brutto il sapore del mio uccello, che le piaceva incredibilmente. “Mi piace il tuo cazzo, lo sai?” e io le dissi “io la tua bocca la adoro proprio, e non vedo l’ora di sentire anche la tua figa” mentre con il suo movimento magnifico mi spompinava e stuzzicava sempre più, con una dolcezza, una leggerezza e una passione uniche.
Laura continuava a spompinarmi tutto, con passione, e poi, nel levarselo dalla bocca, mi disse “ti piace vero che te lo succhio così, vero? Puoi venirmi in bocca se vuoi, tanto dopo ti scopo lo stesso” e io le dissi “dai, fammi sborrare nella tua bocca splendida”. E così prese a segarmelo, facendo roteare la sua lingua attorno alla cappella, e poi, accorgendosi che mi stavo eccitando sempre di più, decise di di prendere a succhiarmelo mentre mi segava, facendomi eccitare ancor di più.
Ormai stavo quasi per ansimare e venire e, quindi, mi fece un soffocone lunghissimo, prendendosi tutta la cappella in bocca, leccando e succhiando in modo frenetico, mentre con la mano mi segava la base dell’uccello: in quel momento venni rumorosamente, godendo come mai avevo fatto prima, quasi strozzandomi per il piacere mentre gemevo, e lei mi guardava con quell’aria soddisfatta di chi sapeva di avermi fatto toccare il cielo con il dito, incapace di resistere di fronte al mio godimento.
Così dopo avermi ripulito il cazzo dalla sborra, le dissi di saltarmi sopra, che volevo proprio scopare con lei, sentire tutto il piacere di una trombata fatta con una tipa così passionale. Mi accontentò subito, spogliandosi e passandosi della saliva sulle dita, per poi inumidire allegramente la sua fighetta. “Dai, adesso ti salto sopra e ti faccio vedere io quanto è bello scopare con Laura” e la lasciai salire sopra di me, facendole piegare per bene le gambe sulle ginocchia, facendola muovere bene.
Mi faceva godere tantissimo, anche se ormai ero già venuto ed ero pronto a durare per un bel po’, così me lo disse “vedrai che riesco a farti venire lo stesso tra meno di un paio di minuti, lo sai che sono una puttanella brava” e così iniziò ad accelerare il ritmo, saltandomi letteralmente sul cazzo, mentre io mi rilassavo e godevo della sua bella fighetta calda. Mi scopava come se fosse una troia di vecchia data, e quando video che ero già abbastanza eccitato, mi disse “dai, adesso il culo”.
E si sollevò dal mio uccello, e poi disse “vedi che ti faccio sborrare in trenta secondi se te lo fotto col culo” e così si è sistemata sopra di me, e dopo aver fatto scivolare il cazzo nel suo culo, si è mossa sopra di me lentamente fino a farselo entrare tutto, facendomi godere come un porco “ohhhhhhhhhhhh siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii, che culo, Diooooooooo che belllooooo, daiiii, ahhhhhhhhhhh” mentre mi scopava su e giù come una troia di quelle esperti, facendomi eccitare ancor di più.
Laura mi ha cavalcato ancora qualche decina di secondi e, poi, mi ha fatto venire nel suo culo “ohhhh, sbooooorrrroooo, ohhhhh che bellloooo” mentre il mio cazzo liberava la mia sborra dentro il suo culo. Lei, guardandomi, mi disse “allora, sono stata una brava praticante?” e io “sei assunta, ma sei anche più di una praticante per me….” e lei mi disse “vedrai come ci divertiremo Franci, dopo ogni riunione alla fine della settimana ci divertiremo così, promesso”…
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Ebbravo il nostro marpione che si è scopato questa fighetta vogliosa: e il suo racconto erotico trasmette sensazioni uniche.
Una puttanella che cercava lavoro, di Francesco di Trento
Prima edizione: Settembre 2016, by Atlantia Media.
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