Una passione incredibile

Ho assaporato tutta la passione per il sesso di quella gnocca di Alessandra

Andare al solito bar dietro casa in compagnia con un paio di amici, soprattutto dopo che è arrivata una nuova barista, è diventato un appuntamento immancabile per tutti noi: gentile e simpatica, questa ragazza ci mette sempre a nostro agio e, quando ci serve, sembra mettere una certa passione in quello che fa, e quando passa vicino a me, mostra sempre in maniera irresistibile quel suo bel culetto curato, valorizzato al top dai suoi leggings.

Non so infatti se lo faccia apposta o meno, ma ogni volta che mi gira attorno al tavolino, la vedo sempre fermarsi un attimo e raddrizzarsi, come se debba mettere ben in evidenza la curva meravigliosa del suo culo: e io non posso fare a meno di ammirarla, di rimirare a lungo questa meraviglia della natura, lasciandomi affascinare nel suo movimento e divorando con gli occhi quella perfezione fisica che potevo soltanto immaginarmi.

Poi una sera, senza che le dicessi nulla, mi prese per un braccio mentre stavo ordinando al bancone e mi portò in disparte, chiedendomi se volessi suonare in quel bar una sera: le dissi che la cosa mi sarebbe piaciuta tantissimo, e allora, le domandai quando potessimo dare vita ad una serata. L’appuntamento fu per il venerdì sera di due settimane dopo, per una piacevole serata di cantautorato di alta qualità.

Trasgredire nel cesso del suo bar

Quel martedì, però, il nostro incontro ravvicinato non si concluse con la proposta di una serata musicale, anzi, Alessandra era abbastanza presa dall’idea di trasgredire, al punto tale che mi disse di seguirla di sopra, perché avrebbe chiesto un attimo un cambio al collega, e mi avrebbe mostrato un paio di strumenti che avevano a disposizione per organizzare nel migliore dei modi il nostro appuntamento musicale cantautorale.

Non appena saliti, mi diede da provare un paio di chitarre acustiche, e mentre suonavo, lei mi guardava con un’aria affascinata: non poteva fare a meno di tenere gli occhi su di me, e mentre esprimevo il mio talento, senza che potessi dirle nulla, mi si affiancò e mi sfiorò le labbra con un bacio. Io la guardai stupita, non seppi resisterle, e la strinsi a me cercando le sue labbra e la sua lingua, trovandole poco dopo e lasciandomene rapire.

Vederla così felice e spontanea, mi fece eccitare tantissimo: quindi si sollevò la maglietta e scostò il reggiseno, mostrandomi quelel belle tette tonde al punto giusto: iniziai a toccarle, leccarle, e a giocarci tra le mie mani come fossero due bocce, dopodiché, mi prese la mano destra e me la guidò ai leggings, che le sfilai insieme con le mutande, perché andassimo subito al sodo in quell’inatteso incontro con Alessandra.

Si sistemò sulla poltrona, quindi allargò le gambe, e io mi tuffai su di lei con la testa, andando a leccarle quella meravigliosa figa con tanta passione: Alessandra iniziò a contorcersi, quindi mugolando mi disse che stava godendo, e che voleva di più di quanto stessi facendo. La presi in parole, e mi aiutai anche con le dita, andando a regalarle un preliminare a dir poco indimenticabile, che la fece eccitare, provocandola ripetutamente per farla venire.

Era come giocare a tirare e mollare la corda, finché a un certo punto, affondai ancor di più i miei gesti e la feci finalmente venire: e quando vidi che aveva avuto un leggero squirting, la cosa mi fece andare ancor più su di giri, soprattutto, perché il mio cazzo era già bello duro e, ormai, non desiderava altro che essere fottuto da questa bella tipa dal fisico perfetto, che avevo immaginato tante volte di potermi trombare così bene.

Alessandra se lo passò velocemente in bocca, lo spompinò per un istante, e dopo aver inumidito a dovere la cappella, mi fece sedere in poltrona: lei si mise a cavalcioni su di me, affondando il suo culo su di me, e mostrandomi la visuale stupenda della sua figa sfondata dal mio cazzo, una cosa che mi eccitava davvero tantissimo, e cui non avrei mai più potuto rinunciare per alcuna ragione al mondo, considerando quanto era brava a farlo.

Le accarezzai il culo, quindi la arraffai per i fianchi, e ancora, dopo che iniziò a muoversi con un bel ritmo, le schiaffeggiai pure le chiappe: per me era diventata una vera amazzone, una dea del sesso libero e godurioso, e che non potevo più governare perché mi stava regalando delle emozioni fin troppo forti, che trattenevo a stento, finché iniziai a mugolare e ad ansimare perché quel sesso mi piaceva, non potevo tacere il mio godimento così.

Alessandra continuò a trombarmi così con decisione, finché pian piano mi sentì godere sempre più, quindi rallentò, quasi come se non volesse farmi venire finché lo dicesse lei: e io mi calmai per qualche istante, ma quando poi riprese a montarmi sopra, il mio stato di eccitazione non venne meno, e anzi, pian piano tornai a godere intensamente, finché le dissi di farmi venire, perché volevo riempirla tutta della mia sborra.

Non si fece pregare, e affondando per bene il suo bacino su di me, con il cazzo quasi nell’utero, la mia cappella si aprì come un estintore per far fuoriuscire quel caldo fiume di vita, che andò a riempire la sua figa meravigliosa: quindi Alessandra si alzò, e dalle sue grandi labbra intravidi la mia sborra, che pian piano si faceva strada per colare fuori da lei, finendo per terra.

Mi guardò con quella sua espressione irresistibile, mi baciò il cazzo: l’avrei accompagnata a casa più tardi, perché mi confidò che ne aveva una grande voglia…

A tutte le latitudini, c’è voglia di cazzo e godimento: e Bruno ha saputo soddisfare quella di una gnocca vogliosa, Alessandra, che è la degna protagonista di questo racconto erotico.

Una passione incredibile per la trasgressione, di Bruno di Aosta.

Prima edizione: dicembre 2015, by Atlantia Media.

© copyright MMXV by Atlantia Media. Tutti i diritti riservati

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.