Una fighetta al parco

La fighetta che passeggiava e godeva

Quando martedì mi sono concesso un giro al parco, non avrei mai pensato di ritrovarmi coinvolto in una bella situazione di quelle indimenticabili: stavo girando piacevolmente tra le piante e, all’improvviso, mi son trovato di fronte una bella fighetta in compagnia di un’amica, che stava facendo una sorta di book con scatti fotografici mentre indossava un look davvero hot, con pantaloni di pelle rossa che la rendevano davvero sexy ed irresistibile ai miei occhi vogliosi.

La vedevo atteggiarsi a vera gnocca, con quel suo modo di mettersi in posa, dando il giusto slancio a quelle meravigliose cosce e, poi, anche mostrando il suo culo di profilo, con quella bella curva che già faceva venire voglia di schiaffeggiarla sulle chiappe senza tregua, con una bella trombata sia davanti sia dietro: e già me la immaginavo darmi tutta se stessa, trombarmi come una cagna vogliosa, che non si sarebbe fermata mai, se non con una bella sborrata abbondante in bocca.

Così la lasciavo atteggiare a diva, non me la cagavo più di quel tanto, salvo poi ad un certo punto avvicinarmi un po’ di più a questo duo di amichette, e guardarle mentre erano intente a fare il loro servizio fotografico, che doveva diventare davvero qualcosa di eccitante ed irresistibile per entrambe, soprattutto quando si sono avvicinate fingendo un bacio lesbo, come se volessero provocare in me una reazione, che appunto arrivò poco dopo, e che era di grande approvazione.

Avevo già capito che in realtà fingevano, ma anche se fossero state lesbiche, mi sarei fatto avanti e avrei puntato comunque a trombarmele: perché ero davvero fuori di me, e l’idea di potermi divertire con queste due gnocche, o almeno con la modella fighetta, mi stava facendo diventare già il cazzo duro, perché mi immaginavo che avrei goduto parecchio nel picchiarglielo in figa e in culo, anche perché mi immaginavo che lei potesse essere una troia davvero incredibilmente vogliosa.

Una fighetta che si atteggiava

Quando si accorse che la guardavo sorridendo, proprio nel momento in cui la sua amica non la guardava, lei mi fece un sorriso e, io, le feci un pollice sù approvando il suo stile: per tutta risposta, quella gnocca di Serena – così si chiamava la tipa – ha lasciato un attimo la sua amica Isabella da sola, e raggiungendomi, mi ha chiesto se volessi aiutarle a fare qualche scatto fotografico, perché così avrebbero dato un tocco di creatività in più alla scena, rendendo la situazione più interessante.

Non avevo ancora idea di ciò che potesse avere in mente Serena, ma dissi di sì: poco dopo, lei si mise in posa e sussurrò alla sua amica Isabella di mettersi con la testa sul seno, in modo da rendere più provocante la scena, e nello stesso tempo, mettendosi anche un indice in bocca e succhiandolo, per provocarmi ancor di più. A quel punto, capii che era davvero giunto il momento di divertirmi, perché mi avvicinai nuovamente a Serena, e le dissi che non ne potevo più di vederla così.

Per tutta risposta mi spinse dietro ad un cespuglio, e ordinò alla sua amica di restare di guardia: in poco tempo la ritrovai con il mio cazzo in mano, e poi in bocca, inginocchiata di fronte a me che mi spompinava senza ritegno, come una cagna che non poteva in alcun modo fare a meno del mio uccello, gustandoselo tutto. Continuò a succhiare così per un paio di minuti, e poi, mi disse “vuoi mettermelo in figa e in culo? Ti piace l’idea?” e io le dissi “era proprio quello che sognavo di fare.”

Così Serena si abbassò i pantaloni, e poi, mi fece sedere per terra: poi si piegò sulle gambe e iniziò a fottermi con la sua figa bagnata, che già era al massimo dell’eccitazione, proprio perché non vedeva l’ora di venire. Mi scopava con grinta, io godevo e lei altrettanto si lasciava andare, di tanto in tanto, scopandomi con una passione che non avevo mai visto in una ragazza come lei, e glielo dissi “mamma quanto scopi bene, sei magnifica, ma come fai a trombarmi così divinamente?”

E lei mi rispose “basta muovere bene il bacino e il resto sembra una favola” e io le dissi “no, non sembra: è davvero una favola, una figata, dai, continua così che mi piace incredibilmente” e lei sorrise, scopandomi con lo stesso ritmo, e di tanto in tanto, guardandomi con la sua faccia maliziosa, e poi mi disse “ti piacerebbe fottermi anche in culo?” e io le dissi “certo che adorerei l’idea di scoparti pure il culo, chissà come tromberai bene da dietro” e lei mi disse “adesso te lo faccio vedere.”

Si bagnò il culo con la mano, sputandoci sopra a più riprese, sputando pure sulla mia cappella, e continuò a sputare a non finire, dicendomi “altrimenti fa male” e io “non vedo l’ora di sentirti su di me” e quindi si lasciò scivolare il culo su di me, facendo sì che la mia cappella potesse entrarle tutta nell’ano, allargandoglielo lentamente, e poi, scivolando giù fino in fondo, scomparendo poi letteralmente dentro quel meraviglioso culo, che era in forma perfetta come solo poteva davvero averlo lei.

Mi trombava divinamente, e io godevo senza ritegno, dicendole che volevo sborrarle in culo, che era troppo bello: e lei iniziò a muoversi in modo più deciso, fottendomi per bene la cappella, stringendomela in quel bel culetto, mentre io mi lasciavo andare senza alcun controllo, per quanto era diventato eccitante sentirmi trombare da quella meravigliosa gnocca che avevo sopra di me, e che non accennava a fermarsi, mentre scopava e io la masturbavo per bene in figa.

Le piaceva sentire la mia mano dentro di lei, farla godere, e in effetti non mi fermai, finché lei iniziò a godere rumorosamente, ansimando, la sua amica lì di fianco disse “fai piano Serena, altrimenti se arriva qualcuno vi prende in pieno” e lei iniziò a gemere sotto voce, mentre io godevo del suo culo stretto, e finalmente, mi lasciai pure andare con una bella sborrata lunga, e poi altri schizzi, tutti in quel culetto caldo e meraviglioso che cambiò in modo incredibile quel bel momento al parco…

Una passeggiata che si interrompe al momento giusto, un uomo con il cazzo già in fiamme, e tanto piacere per il nostro amico Matteo, che ci ha anche girato un racconto erotico davvero ricco di dettagli focosi.

Una fighetta al parco che passeggiava su e giù, di Matteo di Verona

Prima edizione: Luglio 2016, by Atlantia Media.

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