Lei era sulla mia via
Non mi sembrava vero, quel lunedì sera, mentre stavo ritornando a casa in seguito ad una lunga giornata di lavoro, che di fronte a me potesse esserci nientemeno che quella superfighetta di Alessia, una mora dal culo scolpito, che già in un paio di occasioni mi era capitato di vedere con altri amici: sempre in forma, sempre scherzosa e alla ricerca di qualche nuovo stimolo, questa tipa mi ha fatto quasi dimenticare lo scazzo di quel lunedì, dove tra rompicoglioni e cazzate non mancava davvero nulla.
Così dopo esserci salutati, ed aver scherzato un po’ insieme sul fatto che ci incontrassimo sempre nei posti più strani, come se delle coincidenze facessero di tutto per farci ritrovare, ci siamo fermati ad un bar per parlare e raccontarci le ultime cose fatte, in un clima che era davvero conviviale e piacevole, come sempre del resto: Alessia riusciva a farmi sentire a mio agio, in ogni caso, e senza che dovesse nemmeno sforzarsi perché ciò potesse accadere in modo così naturale.
A un certo punto, poi, si alzò per andare al bagno e, sculettandomi praticamente sotto gli occhi, mi sentii venire dentro di me una voglia strana, mi si raddrizzò pure il cazzo e, fissandole lo spacco del culo mentre si muoveva in direzione di quella porta, mi sembrava di riguadagnare ad ogni passo un po’ di gioia, quella voglia di vivere e quella felicità che, dopo una giornata come quella, mi erano finite letteralmente sotto le suole delle scarpe, come se non ne potessi più di rotture di palle.
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Una bella fighetta che conoscevo
Quando tornò, nel vedermi così più rallegrato rispetto ai primi momenti del nostro incontro, Alessia mi disse “allora, ti ho tirato un po’ su, eh?! Oppure è la vista del mio culo che ti ha tirato su??” e rideva mentre lo diceva, con una certa malizia, come se in cuor suo sperasse in una risposta di un certo tipo. “Tu sei unica, Alessia, e il tuo culo lo è ancor di più: è inutile negare che solo a guardarlo mi diventa duro!” e lei “Cazzo ho un effetto così forte su di te?? Ma allora…perché non ci divertiamo?!”.
La guardai in quegli occhi verdi splendidi, e poi, le passai la mano destra sui quei capelli neri “Dimmi che non è un sogno e stai parlando veramente con me” e lei “Sì, siamo insieme al bar, e tra poco, ce ne andiamo a casa tua a far scintille” disse in risposta ridendo di gusto, trattenendo il risolino a fatica: io la guardai, e le dissi “se mi avessero predetto che questo lunedì di merda sarebbe finito così, con te, non avrei mai creduto alle parole della veggente di turno”.
Alessia rise di gusto e, mentre andavamo fuori del bar, mi accorsi che si era tirata i leggings praticamente fin dentro la figa, perché le si era fatto il cameltoe, e guardandola bene, le dissi “certo che anche tu a mostrarmela così… ehhh, me lo fai diventare già di acciaio!” e di nuovo le si mise a ridere “ehhh, lo so che ti piace, ma sta a te saperti controllare, perché altrimenti poi mi esplodi dentro con tutti gli scazzi di questo lunedì, un giorno particolarmente di merda per tutti”.
La presi per mano, quindi, salimmo a casa mia, e non appena entrata, la presi in braccio: adoravo l’idea di averla fisicamente su di me, e mentre la stringevo a me, sentivo la sua fighetta magnifica su di me, sul mio cazzo, attraverso i pantaloni e quei leggings. Mi eccitava da morire quel modo di strusciarla su di me, e lei lo sapeva bene “non vedi l’ora di mettermelo dentro, vero? Ti piace l’idea di scoparmi qui nel soggiorno di casa tua, magari proprio sul tavolino, senza ritegno?!”.
Per tutta risposta, scalciai via le mie scarpe, quindi, mi slacciai i pantaloni e sfilai pure i boxer, e rimasi già bello che nudo: le dissi che il mio cazzo poteva già considerarlo ostaggio di tutti i suoi desideri, e quindi, lasciai che se lo prendesse in mano. Quando le piaceva il cazzo, aveva una innata passione per succhiarlo e divertircisi, e quando finalmente lo prese in bocca, mi fece capire che quella sarebbe stata una bella serata, un momento davvero da ricordare per un bel po’.
Mi spompinava con passione, con felicità, le piaceva proprio quella parentesi di piacere: succhiava e leccava, e poi, me lo segava con la bocca, oppure, con le mani mentre si teneva la cappella in bocca, facendomi andare in estasi. Poi, quando si accorse che era bello duro e grosso, si abbassò i leggings e si levò l’intimo, e poi, mi disse che era tempo di scopare, e che non vedeva l’ora di sentirlo dentro, in quella bella fighetta pelosa, che sarebbe diventata finalmente tutta mia.
Mi fece sedere sul tavolino del salotto, e lei, mi montò sopra con le gambe aperte, appoggiandosi sulle sue ginocchia, e finalmente prese a scoparmi “ahhhh, mi piace, sìììììì, dammi tutto il tuo cazzo, fottimi come se fossi la tua troia, lo sai che mi piace, vero?!” mi diceva lei, gemendo e godendo, eccitandosi già dai primi istanti di quella trombata che mi sarebbe rimasta nel cuore a lungo, soprattutto, quando cambiammo posizione “dai, mi metto giù io sul tavolino, mi tiro le gambe in alto, e mi fotti così!”
Quindi lo feci entrare di nuovo nella sua fighetta, perché mi piaceva da morire spingerlo, e guardare la sua faccia voglia “sììììì, scopami così, non fermarti ti prego, daiiiiii, mettilo tutto dentro fino in fondo…. ahhhhhhhhhhhhh godoooooooooo, sìììììììììììì veeeenggooo, daiiiii, spingi, ohhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh sììììììììììììì” e si lasciò andare in un bell’orgasmo, che mi ha eccitato incredibilmente, anche se non ero ancora venuto, e volevo proprio farmi una bella sborrata dopo averla scopata.
Alessia mi disse “dai, ti faccio venire io, con una posizione che ti farà davvero impazzire” e mi fece risedere sul tavolino, dopodiché, mi saltò sopra dandomi le spalle: si passava la cappella sulla figa, e io “ooohhh questa mi piace, dai, scopami, fammi vedere che cosa sai fare” e Alessia affondò quel suo bel culo su di me, fottendomi per bene la cappella, e poi giù giù, se lo prese tutto dentro, e prese a sculettarmi sul cazzo, facendomi impazzire “ooooohhh godo, mi piace, sììììì dai, fammi venire!!!”
Mi scopò così per almeno altri due minuti intensissimi, che mi sembrava non dovessero finire mai, durante i quali il mio livello di eccitazione raggiunse limiti mai visti prima “oohh sìììì, sìììì, sìììììììììììììììì veeengoooooooooooooooooooooooooo ohhhhhhhhhhhhhhhhhh” e quindi mi lasciai andare dentro di lei, sborrando senza freni, riempiendole tutta quella meravigliosa figa del mio seme caldo, la mia bella sborra calda, che la fece impazzire e eccitare di nuovo.
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Davide ha trovato l’ispirazione per godersi alla grande una pausa di piacere con Alessia: grazie a lui, la community ha un nuovo racconto erotico eccitante.
Un’illuminazione sulla via verso casa (e il piacere), di Davide di Milano
Prima edizione: Maggio 2016, by Atlantia Media.
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