Le amanti per un solo cazzo infuocato

Quando mi sono trovato di fronte delle gnocche come Anna e Sonia, ho subito pensato che potessero essere la miglior compagnia per trascorrere un bel pomeriggio all’insegna del divertimento e del relax: così simpatiche e desiderose di vivere momenti di trasgressione, queste due superfighe non sembravano davvero intenzionate a perdere un’occasione per trascorrere del tempo in modo diverso dal solito, in compagnia di un solo partner.

Le guardavo cercando di comprendere quali fossero le loro intenzioni, e sin dal primo sorriso, mi sono accorto di come loro fossero animate da intenzioni sicuramente ben precise, vale a dire, fottere a dovere e godersi quel momento come se non potesse esserci più un’altra occasione per divertirsi in quel modo, una nuova opportunità per lasciarsi alle spalle la quotidianità e vivere un momento in cui proiettarsi in un modo di piacere.

Quando le ho viste con quelle tette non nascoste completamente, così scherzose tra di loro e ammiccanti, ho subito preso la palla al balzo, cercando di entrare subito in sintonia con quelle che potessero essere le loro voglie, tentando di capire fino a che punto sarebbero arrivate con quelle loro gesta, incrociando i loro occhiolini e quelle pacche che si davano rispettivamente sul sedere, quasi come a volersi spronare a fare qualcosa di nuovo.

Chiesi loro se erano qualcosa in più di due amiche, e per tutta risposta, Anna mi disse che per lei, Paola, era una persona speciale, onnipresente nella sua vita, e che mai avrebbe rinunciato a lei: e quando le vidi baciarsi di fronte a me, capii come entrambe fossero animate da un rapporto oltre l’amicizia, si amavano reciprocamente e non potevano vivere l’una senza l’altra.

Mi avvicinai a loro, per cercare di testare la loro fedeltà reciproca, e sfiorai le labbra di Paola, dopodiché, quelle di Anna: entrambe erano ben disposte e desiderose, al che dissi loro “me lo spompinate insieme?” e loro risposero “dai, daccelo da succhiare, non vediamo l’ora di gustarci il tuo bel cazzo, facci vedere quanto ce l’hai grosso” e si lanciarono praticamente sul mio uccello, giocando con le loro lingue a torturarmi di piacere.

Non avevano che voglia di cazzo

Sentivo le loro labbra baciarmi la cappella, e poi il cazzo, e giocavano in questa continua ricerca del piacere senza sosta, quasi come se non riuscissero proprio a rinunciare a sottrarsi a questo gioco della seduzione e del piacere: quando una ciucciava, l’altra baciava o leccava, in un’alternanza di fantasie erotiche capaci di conquistare il mio cazzo come se fosse un idolo di cui prendersi cura con un amore viscerale.

Quindi dissi loro che avrei voluto assaggiare pure le loro fighette e, perché no, pure i loro culi, perché la voglia di godere – anche per me – quel giorno non riusciva proprio a trovare alcun limite, e anzi, mi spingeva proprio a desiderare di riuscire a vivere sensazioni travolgenti. Per tutta risposta, si levarono vestiti e mutandine, e dopo essermi spogliato pure io, ci tuffammo in un 69 a tre, dove avevo due fighe da leccare tutte per me.

Loro si divertivano a ciucciare e leccare, baciarmi il cazzo, poi, una delle due prese a giocare con le mie palle, mentre l’altra continuava ad occuparsi della mia cappella: a quel punto decisi che avrei leccato le loro due fighe in alternanza, giocando con le dita a stimolarle, e come risultato le sentii subito eccitarsi ed andare su di giri, desiderare di assaporare più attenzioni da me, implorandomi – di tanto in tanto – di farle venire.

Mi dedicai prima alla figa di Anna, facendola diventare il mio passatempo preferito, con la mia lingua e le mie labbra che la torturavano in un gioco di piacere che non conosceva fine, dopodiché, fu il turno di Paola, che alla fine venne pure sbrodolandosi tutta la figa e facendomi desiderare ancor di più di poterla scopare fino a venirci dentro, di perdere la testa nella sua figa e diventare prigioniero del piacere fino alla schiavitù.

Anna però mi pregò di iniziare a trombare la sua figa e, per tutta risposta, decisi di scopare prima lei, perché volevo sentirla godere, lasciarsi venire tra mille gemiti e stimolare pure il mio cazzo fino a farmi esplodere in una sborrata vulcanica: le dissi di montarmi sopra e di scoparmi da dietro, perché volevo che quel momento di godimento potesse pure essere uno spettacolo per i miei occhi, ammirando il suo fisico asciutto ed eccitante.

Lei non si fece pregare e, in pochi secondi, si sistemò su di me, con la sua fighetta stretta che sembrava impugnare il mio cazzo per quanto lo stesso entrava in quel meraviglioso orifizio: si muoveva su di me con grinta e grazia allo stesso tempo, mentre Paola nello stesso tempo continuava a farsi trastullare la figa da me, ed io non vedevo l’ora di trombare pure questa gnocca pronta a dare il meglio di lei.

Per aggiungere un po’ di trasgressione a quel momento, Anna si sfilò il cazzo dalla figa e se lo guidò in culo, sedendosi lentamente su di me e gridolando per le sensazioni provate in quel momento: mi sembrò come se non potesse proprio contenersi oltre, tuttavia, lei andò avanti a scoparmi in quel modo meravigioso, quasi a voler tirar fuori il meglio del piacere per me, quasi come se volesse farmi esplodere di sborra.

Si lasciò sfasciare il culo ancora per un po’ e, poi, mi disse che le faceva troppo male per continuare, quindi, disse a Paola che era arrivato il suo turno, a lei sarebbe toccato l’onore di farmi venire, anche se io proprio ne volevo proprio sapere di scaricare i miei coglioni soltanto su una delle due inseparabili amiche (ed amanti), perché il mio sogno era vederle con le bocche aperte e la mia sborra sulle loro labbra.

Paolo mi scopò da sopra, dicendomi che pure lei avrebbe voluto godere il piacere del mio cazzo piantato in figa e il culo, quindi prima si scopò il mio uccello con la figa, godendo già come una troia, mentre io ero sempre più eccitato, poi, provò pure con il suo culo: si alzò, e quindi, infilò il mio membro nel suo ano, ma riuscì a scoparmelo in quel modo per poco tempo, perché le faceva troppo male.

Quindi suggerii loro di mettersi insieme a succhiare e leccare di nuovo, perché mi avrebbero fatto eruttare la sborra come un vulcano: e così poco dopo si misero a giocare con il mio cazzo, prendendolo in bocca, alternandosi con le loro labbra a giocare con il mio membro, finché non riuscii più a resistere e dissi loro di aprire le bocche, schizzando come un ossesso verso le loro bocche, sborrando sulle labbra dell’una e dell’altra.

Anna e Paola erano eccitate di fronte a quella scena meravigliosa di piacere, e subito dopo, pulirono il mio cazzo dalle ultime gocce di sborra rimaste tra cappella ed asta, ingoiando tutto. Mi guardarono sorridendo, e poi, risero proprio di gusto, dicendo “siamo due troie, vero? Ma a noi piace così, e poi con il tuo cazzo c’è proprio gusto ad esserlo” e io le guardai dicendo loro “venite a vivere da me, che ci divertiamo per bene…”

Due amiche per la pelle, praticamente due fidanzate – si prendono cura del cazzo di Daniele e lo fanno esplodere di piacere, regalandoci un racconto erotico pieno di trasgressione e di semplice ricerca del godimento.

Due amanti per un cazzo infuocato, di Daniele di Mantova

Prima edizione: Marzo 2018, by Atlantia Media.

© copyright MMXVII by Atlantia Media. Tutti i diritti riservati

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.