Rossella e il mio cazzo

Ho messo il cazzo dentro

Tra tutte le mie conoscenze, sin dall’asilo, una donna su tutte mi ha affascinato: Rossella, una bella castana, che con il suo modo di fare era davvero incredibile, sempre pronta a sorridere e a parlare, sempre così vivace e solare, come se dentro di lei avesse una tale energia da spingere tutto il mondo verso un nuovo obiettivo, quello di raggiungere il piacere e la sua allegria, al di là di qualsiasi altro tipo di considerazione che si possa fare in questo senso.

E con il passare degli anni, durante il liceo, mi sembrava sempre più figa ed irresistibile, fino a che poi, a un certo punto, lei e la sua famiglia si trasferirono all’estero per lavoro, partendo un giorno, così, senza dare alcun preavviso, lasciando nel mio cuore un certo dispiacere, perché con questa ragazza ci avevo pure legato parecchio, e non vedevo l’ora di conoscerla meglio e, lo ammetto senza alcun timore, sognavo pure di farci l’amore, perché mi sembrava irresistibile.

Poi, di colpo, le cose sono cambiate di nuovo e, la scorsa settimana, dopo sette anni, Rossella è tornata in città: ci siamo incontrati per caso in un negozio e, dopo esserci guardati a lungo, la scintilla tra di noi è riscoccata, al punto tale che lei mi ha detto di avermi subito riconosciuto, e che era felicissima di avermi ritrovato dopo così tanti anni, e che ora avrebbe voluto quanto meno trascorrere una bella serata in mia compagnia, andando a mangiare qualcosa insieme.

Quanto è diventata troia da adulta

Qualcosa era cambiato in Rossella, però, ed era il suo modo di porsi: era infatti molto più disinibita e libera, rispetto ad allora, perché per quanto lei fosse piena di energia e di voglia di conoscere il mondo e tutti i suoi segreti, la stessa era comunque abbastanza timida, e non era pronta a mostrare tutte le sue emozioni in modo libero, o ancora, mettendo in mostra le sue grazie, vestendosi in maniera provocante.

Ora era ormai una donna, e anche abbastanza figa e troia, soprattutto per come faceva roteare la sua lingua tra le labbra al termine di ogni discorso che faceva con me: e mi guardava con quegli occhi pieni di desiderio, come se ormai sapesse che il tempo per assaporare tutto il fascino di un uomo fosse poco, e non potesse perdere nemmeno un’occasione, e quando mi si sedette vicino, mi toccò in modo indimenticabile, trasmettendomi tutto il suo desiderio di trasgredire.

Poi mi chiese apertamente se volessi scopare con lei, perché ne aveva voglia: le dissi di sì, che la trovavo irresistibile, e che mi sarebbe piaciuto farlo con lei. Ci avviammo quindi alla macchina, e così, come due giovani studentelli sbarbatelli, ci avviammo alla volta di una delle nostre località preferite, quelle sui colli, dove eravamo soliti andare all’epoca del liceo, e dove avremmo assaporato il piacere della trasgressione dimenticandoci di tutto il resto.

Arrivammo ad uno spiazzo dove noi eravamo soliti fermarci coi motorini, e quella sera, non c’era nessun altro in giro: così fermammo la macchina e ci spogliammo subito, insieme, sistemandoci sui sedili posteriori. Eravamo già in preda al desiderio più intenso, quando la mia lingua era nella sua figa e la sua si trovava sul mio cazzo, che per lei era diventato ormai come un bel gelato da assaporare in tutto e per tutto, senza trascurare alcunché in questo senso.

Così dopo dei preliminari belli focosi, ci mettemmo sul sedile, distesi: lei allargò le gambe e, io, mi misi sopra di lei, iniziando a strusciarle il mio bel cazzo sul suo clitoride, mentre ci sbaciucchiavamo in preda ad un desiderio ingestibile, quasi come se ormai sapessimo che tutto il mondo sarebbe finito da lî a un quarto d’ora. Appena fui dentro, mi sentii percorso da un brivido come ai vecchi tempi, e mi ritrovai con la mente e gli occhi, a sognare gli anni delle superiori.

Facevamo sesso, ma in realtà per me era amore, perché quella donna mi piaceva da allora e, oggi, ancor di più: sentii la sua lingua appassionata cercare la mia, e la nostra divenne quindi una vera e propria scena in cui, due innamorati, si avvinghiavano l’una all’altro, sospirando e gemendo, in un crescendo di passione e di sensazioni, toccandoci, baciandoci e stringendoci insieme, senza perdere nemmeno un istante verso la ricerca del piacere.

Qualche minuto dopo, quindi, ci lasciammo andare in un lungo e tenero gemito, insieme, perché eravamo entrambi venuti: io mi sentivo rilassato, quasi come se non avessi fatto nulla per due settimane, in vacanza, tra mare e sole. Lei mi strinse al suo seno, mi disse che era stato bellissimo ritrovarci, e che non ci saremmo mai più separati. Iniziò quindi la nostra storia, sotto il cielo di quel giorno di inizio marzo, che sembrava promettere già un inizio di primavera…

Andrea si è scopato quella gnocca di Rossella con una carica senza pari: ed anche il suo racconto erotico trasmette emozioni elettrizzanti!

Rossella e il mio cazzo: un’amicizia di lungo corso, di Andrea di Bologna.

Prima edizione: marzo 2016, by Atlantia Media.

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