Quasi 2 ore di pura follia sessuale

Angela e Marco, accesi dai bollenti spiriti, si sono ritrovati a scopare sul tappeto in una giornata da oltre 30°C di temperatura.

In quella giornata di caldo intenso mi trovavo in giro al centro commerciale con Marco: dovevamo semplicemente acquistare un po’ di frutta e poi saremmo ritornati a casa per cambiarci e rinfrescarci, visto che di fuori c’erano più di 35°C.  Naturalmente, ne stavamo anche approfittando per godere del fresco dell’aria condizionata, visto che a casa dobbiamo accontentarci del nostro misero ventilatore!

Detto questo, mi ero vestita abbastanza leggera, con un vestitino jeans, così da non morire soffocata dai pantaloni, dato che in estate non li sopporto proprio. Quell’abito mi dona molto e Marco ne era particolarmente attratto, visto che solo un lembo di tessuto permetteva di non far vedere le chiappe. A lui, però, faceva un effetto strano:

-Perché hai messo questo vestito oggi?

-Marco, fa un caldo assurdo…cosa mi sarei dovuta mettere?

-Lo sai che lo apprezzo molto, vero?

Mentre mi diceva che quell’abito glielo faceva indurire, poiché incorniciava alla perfezione il mio sedere, mi baciava sul collo, facendomi correre lungo alla schiena una serie di brividi. Il tutto accadeva sulla scala mobile, quando stavamo scendendo dal 3° piano al piano terra, per raggiungere l’automobile.

Così non appena arrivati nel parcheggio ed accertatosi lui che non vi fosse nessuno, mi ha tirato una pizza al culo, lasciandola diventare rossa e scoprendola quasi dall’abito.

-Ahi, Ma che fai?

-Te l’ho detto, mi piaci!

Ridendo tra me e me, gli ho detto che era matto e così siam saliti in auto per tornare a casa. Abitiamo in una piccola palazzina priva di ascensore e quindi, per arrivare all’appartamento si è goduto il mio lato B – dal basso – mentre salivo le scale. Piazzando di nuovo la sua mano sul mio culo, mi ha stretto una chiappa, facendomi capire che da lì a poco avrebbe fatto qualcosa. Giunti davanti alla porta di casa, mi ha abbracciato da dietro e subito ho percepito che tra le sue gambe c’era un cazzo duro, pronto ad essere preso e trastullato da me.

-Allora, vedo che sei già pronto!

-Ah si, ma tu sei troppo bella.

E intanto la sua mano mi alzava la gonna per toccare il culo.

-Entriamo in casa!

Non appena dentro, neppure il tempo di poggiare a terra le buste della spesa con il melone e le pesche, che subito mi ha preso in braccio per portarmi sul tappeto del salotto, quello più grande e morbido di tutta la casa. Mi ha stesa a pancia in giù e sollevato immediatamente l’abito: percepii un altro brivido lungo la schiena non appena iniziò a sfiorarmi l’interno coscia con le sue lunghe dita affusolate. Nell’aria percepivo già la sua eccitazione ed io, più trascorrevano i minuti, e più sentivo aumentare la temperatura: non era semplicemente il caldo perché fuori c’erano più di 30°C, bensì erano gli ormoni in subbuglio che a breve sarebbero esplosi insieme al suo cazzo. Oramai, la patta dei jeans era talmente stretta che era possibile delinearlo e riconoscerlo a colpo d’occhio.

Marco, intanto, aveva iniziato a stuzzicarmi il clitoride con la punta di un dito e, nel mentre, mi mordicchiava le chiappe, quasi come se quelle due cose lì fossero la sua merenda. Marco sapeva farci e mi conosceva parecchio bene, anche se doveva essere paziente visto che il mio orgasmo poteva essere lento, ma intenso. Così, dopo aver giocarellato per quasi 10 minuti ho iniziato ad ansimare, sempre di più forte, fino a quando non sono completamente esplosa di piacere e, proprio in quel momento, lui mi ha inserito due dita nella vagina, quasi come se mi volesse preparare a qualcosa di più grande…il suo grosso cazzo!

A quel punto, dunque, non potevo far altro che continuare a rimanere stesa sulla pancia, con i brividi che continuavano a manifestarsi lungo la mia schiena, fino a quando non si è fermato per togliermi completamente l’abito. Così anche io ne ho approfittato per slacciare quei pantaloni che, oramai, sembravano troppo piccoli per contenerlo e per contenere la sua furia tra le gambe.

Il suo pene era così gonfio, riuscivo a contare addirittura le vene, il glande lucido ed umido, pronto per essere saggiato dalla mia bocca. Quindi, l’ho fatto inginocchiare e mi sono piazzata davanti a lui per ingoiare in un sol boccone il suo grosso cazzo: in bocca lo sentivo invadente, troppo grande, ma mi piaceva l’idea di sentirlo ansimare ad ogni risucchio che continuavo a fare. Con una mano, poi, toccavo anche i suoi coglioni per capire quanto fossero pieni di goduria…

Dopo averlo ciuccato per un po’ e dopo aver utilizzato la mia lingua per percorrere tutta l’asta e poi disegnare dei cerchi in cima al suo buchino, ha deciso che era tempo di scoparmi, non gli bastava più il pompino e voleva qualcosa di più.

Così, dopo avermi fatto mettere a pecorina, ha lentamente puntato la punta della sua cappella verso la mia vagina e poi l’ha spinto con decisione. In un attimo ho sentito la mia vagina allargarsi per far entrare qualcosa di enorme; lo sentivo ad ogni spinta fino in fondo, con il pene che stretto tra le mie labbra cercava di farsi sempre di più spazio nella mia vagina. Intanto le sue mani erano puntate sui miei fianchi, per aggrapparsi e potersi spingere meglio in avanti e indietro. Il suo pene continuava a muoversi avanti e indietro, il tempo scorreva e il sudore dalla sua fronte lo sentivo cadere su di me: la camera oramai era una vera e propria fornace ed i nostri corpi erano infuocati di passione. Dopo aver fatto nuovamente stendere a terra, ha iniziato a baciarmi la schiera, ad alimentare ancora di più i miei brividi ed il mio piacere. Il suo pene continuava a surriscaldare la mia vagina e sentivo lentamente che il piacere sarebbe arrivato da lì a poco.

Anche il suo respiro si era fatto più intenso ed al sol pensiero di sentirlo sospirare mi eccita e mi rende ancor di più euforica: le spinte del suo cazzo contribuivano ad aumentare il piacere di entrambi fino a quando poi non è esploso dentro di me con la sua calda sborra. Il suo cazzo aveva spruzzato tutto il suo piacere nella mia vagina: le contrazioni del pisello le avevo sentite tutte e mi avevano fatto raggiungere un punto di piacere assai alto anche a me.

Stremati entrambi da quella lunga scopata, ci siamo stesi sul divano e, solo dopo, rilassati con una limonata fredda.

Quasi 2 ore di pura follia sessuale, Angela di Pavia

Prima edizione: giugno 2019, by Atlantia Media.

© copyright MMXV by Atlantia Media. Tutti i diritti riservati

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.