La cougar sportiva

Sull’autobus la cougar mi attirava con quel fisico da sportiva

L’altroieri mi trovavo sull’autobus per puro caso, perché non volevo restarmene imbottigliato nel traffico in città. Avevo deciso di prendere il sette per raggiungere quell’altro quartiere: eppure, anche sull’autobus c’era da stare in piedi, per tanta gente si trovava a bordo. Così, tra una fermata e l’altra, mentre saliva sempre gente nuova, mi sono accorto della presenza di una supergnocca irresistibile, una di quelle davvero hot.

Questa bella cougar se ne stava seduta tenendo i piedi su uno di quei supporti orizzontali, e in quella posizione un po’ maliziosa, mi sembrava super provocante. Era apparentemente impegnata in una telefonata, ma di tanto in tanto gettava delle occhiate in giro, e quando i suoi occhi si sono incrociati con i miei, mi è sembrato che si fosse creata una sorta di magnetismo irresistibile, un’attrazione che definirei fatale.

Indossava dei bei pantaloni neri, stretti al punto giusto, e anche una maglietta nera che la rendeva arrapante. Recitava “meglio sola che mal accompagnata” e, già da quelle parole, era tutta un programma. A quel punto, allora, mi son reso conto della natura trasgressiva di questa donna, una gnocca che evidentemente aveva una grande voglia di farsi dei salti sul materasso, sempre senza tuttavia impegnarsi in relazioni durature.

Quindi salì sull’autobus una persona anziana, la quale chiese gentilmente alla cougar di alzarsi per farla sedere. Lei obbedì e, senza pensarci due volte, si alzò e si sistemò nei pressi della porta, poco distante da me. Vedendo quel suo bel culetto muoversi verso di me, cercai in tutti i modi di mettermi in maniera tale da obbligarla sostanzialmente a sfregarsi a me, perché volevo sentire sul mio cazzo quell’eccitante e irresistibile fondoschiena.

Elena mi parve accorgersi del fatto che mi ero spostato, ma fece finta di nulla e, anzi, si avvicinò a me con una falcata. Sfregò per bene il suo culo su di me e, anzi, mi sembrò spingersi proprio su di me, in modo provocante. Mi eccitai parecchio, mi sentii conquistare dalla sua fisicità unica: e quando la vidi continuare a parlare al telefono con un ghigno soddisfatto, non potei fare a meno di rendermi conto del fatto che lei voleva qualcosa.

La vidi suonare il campanello per la prossima fermata e, quindi, decisi di scendere pure io nonostante non fossi giunto a destinazione. Continuai a guardare questa supergnocca, e quando si voltò e mi fissò passandosi la lingua tra le labbra, capii subito che era pronta. Scesi con lei e, senza che potessi dire nulla, mi afferrò la mano, e disse “non vedi l’ora di assaggiare la mia figa, eh, di’ la verità?” e io risposi “che gnocca tremenda!”

Continuammo a camminare verso la sua auto, o casa sua: me ne accorsi soltanto dopo che, in realtà, mi stava proprio portando da lei. Casa sua era proprio un bell’appartamento, uno di quelli curati, dove non manca essenzialmente nulla. Mi portò subito in salotto, e mi fece accomodare sul divano: appena entrata, si levò le scarpe “scalciandole” e restando con quei magnifici piedi nudi abbronzati con le unghie con quello smalto rosso scuro.

Era proprio la figa della situazione, quella gnocca che tutti avrebbero desiderato farsi. Mi guardò e mi disse “ti piaccio perché sono più grande di te o perché ti piace il mio fisico?” e io le dissi “per entrambe le ragioni, non saprei scegliere: ti guardo e mi attizzi” e lei rise dicendo “vedi adesso quanto ti faccio godere” e poco dopo si sfilò la maglietta e il reggiseno, e apparvero così quelle due belle tette, non esagerate, ma provocanti.

Quindi, si sfilò pure i pantaloni e, infine, anche le mutande. La sua figa, ben rasata, era più che eccitante. La guardavo e mi coinvolto in un’esperienza a dir poco travolgente. A questo punto, si fece strada su di me, e si accovacciò dandomi quella bella figa da leccare: non esitai e presi subito ad assaporarla. Elena mugolava già, era supereccitata, e la vedevo eccitarsi in ogni suo movimento, godendo e rilassandosi mentre la esploravo.

Mi incitava a farla godere di più, mettendomi la mano dietro la testa e spingendomi a lei, mentre io volevo gustarmela proprio tutta. Era la cougar da sogno che immaginavo fosse, e mentre si eccitava, mugolando, immaginavo già quanto mi sarebbe piaciuto sentirla su di me. Continuavo a stimolarla, e pian piano, cominciava a dimenarsi su di me, dimostrando di essere veramente un’amante della trasgressione, una che non si tratteneva.

I suoi mugolii, ormai, lasciarono spazio al vero godimento, all’ansimare a voce alta, e all’incitamento “oooh ssiii, leccamela, ahhhh, siiii, daiiiii, ohhhhh, veennngooooooohhhhhhhhhhh siiiiiiiiiiiiiiiiiii” e squirtò di colpo. Mi eccitai a non finire di fronte al suo travolgente orgasmo, un’esperienza unica, soprattutto con una cougar così provocante e bella, così splendida. Quindi mi disse “adesso ti faccio vedere come scopa una cougar.”

Mi prese il cazzo in mano, lo segò un paio di volte, e poi, sputò sulla cappella, e con la mano distribuì la saliva. Quindi, si sollevò e, pian piano, si sedette sul mio cazzo, guardandomi negli occhi, e affondò la sua figa su di me. Sentii la sua meravigliosa gnocca bagnata e calda attorno alla mia cappella, e poi, iniziò a scendere e salire su di me, scopandomi per bene, facendomi eccitare con quei suoi movimenti decisi.

Ad ogni penetrazione mi eccitavo, mi lasciavo andare alle sue spinte erotiche, e desideravo che mi scopasse ancor di più. La afferrai ai fianchi e cominciai a guidarla su di me, e a quel punto, Elena capì che ero pronto a venire. Quindi rallentò, mi scopò in punta, e mi guardò sorridendo, dicendomi “adesso vedi che stragoduta, vedi quanto ti piacerà…” e con movimenti lenti e delicati, mi solleticò letteralmente la cappella.

Dopo un minuto trascorso così, quasi con un dito in paradiso, le sue ultime sfregate sul mio cazzo mi fecero esplodere in una lunga e abbondante sborrata. Liberai tutto il mio seme dentro di lei, e gemendo lasciai che mi svuotasse i coglioni fino all’ultima goccia. Elena mi guardò, sorridente, e mi disse “allora, come scopa la cougar dei tuoi sogni?” e io le dissi “divinamente, un’estasi dei sensi indescrivibile…”

Su quelle parole rise, mi guardò, e disse “non ti piacerebbe sapere se il mio culo è pronto per te?” e io le risposi “dimmi che lo vuoi dentro…”

Davide, Davide: appena hai visto la gnocca provocante, non ti sei più potuto contenere. Grazie per il tuo racconto erotico e per le emozioni che hai trasmesso alla community con questa belal storia di sesso libero e disinibito.

Un’indimenticabile avventura con una cougar supergnocca e sportiva, di Davide di Como

Prima edizione: agosto 2018, by Atlantia Media.

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