Irina mi ha dato la sua figa infuocata fino a farmi svenire dal piacere
Ogni volta che la vedevo all’opera nel giardino di fronte a casa mia, quella simpatica e carina ragazza bionda che si occupava di mantenere tutto in ordine, era sempre vestita alla stessa maniera, vale a dire, con una canottiera nera ed un paio di pantaloni da yoga neri al ginocchio, qualche volta invece lunghi, e con l’immancabile felpa legata alla vita, per nascondere meglio il suo bel culo rotondo dagli sguardi indiscreti del vicinato.
Eppure, con quei suoi movimenti ginnici qua e là a potare le piante e a sradicare erbacce, o ancora, a tagliare l’erba del giardino, Irina – questo è il nome della portinaia – riusciva comunque a rendersi abbastanza attraente, soprattutto perché non si limitava a fare il suo lavoro normalmente, ma sembrava anche che ancheggiasse in maniera tale da invitare chi la guardasse a fantasticare un po’ su come potesse essere quel suo bel culo in realtà.
Nascosto dietro alla felpa, che come uno scudo lo proteggeva ogni volta, quel culo tondo sembrava dovesse restare per sempre un’incognita, un vero e proprio totem che non si poteva in alcuna maniera immaginare di riuscire a scorgere mai: eppure, un giorno, l’occasione per vedere bene da vicino quel bel culo è capitata, e le cose sono anche andate meglio di quanto potessi immaginare, con una bella avventura hot nel sottoscala del palazzo.
Quella simpatica troietta, infatti, quando si è accorta che le fissavo il culo interessato, con la scusa che facesse caldo, si è sfilata la felpa e l’ha appoggiata sul muretto del giardino, quindi, ha cominciato a muoversi avanti ed indietro, sculettando allegramente di fronte a me, regalando ai miei occhi qualcosa di fin troppo provocante, al quale non si poteva per alcuna ragione resistere, soprattutto considerando come gettava occhiate vogliose verso di me.
A un certo punto, mi son quindi avvicinato al giardino e ho iniziato a parlare con lei del più e del meno, e ho scoperto quanto fosse simpatica e piacevole la sua compagnia, al di là di quanto fosse del resto affascinante e desiderabile a livello fisico: Irina è una tipa dall’indole scherzosa e allegra, che ama la vita e, soprattutto, che non vuole per alcuna ragione fare a meno di assaporare i piaceri più intensi e belli che si possono gustare…
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Irina era sexy più che mai
Mentre mi diceva questa parole, passandosi la lingua tra le labbra, Irina, si è accorta del fatto che nei pantaloni qualcosa mi fosse cresciuto in fretta, raddrizzandosi: mi sorrise soddisfatta, dicendomi che le bastava parlarmi in un certo modo, perché noi ci capissimo subito, e soprattutto, perché potesse nascere subito il desiderio di lasciarsi andare ai piaceri, magari anche proprio in quel palazzo, senza farci vedere da nessuno.
Irina mi accompagnò in cantina con lei, e quando fummo davanti al suo sottoscala, mi fece entrare, accese una piccola lampadina, e richiuse la porta, dopodiché, mi guardò e mi disse che voleva farlo proprio lì, con me, magari anche al buio: così mi sfilò il cazzo, e mentre si apprestava a metterselo in quella bocca provocante, ho spento la luce perché potesse diventare tutto più emozionante e piacevole, quasi incognito e indimenticabile.
Quando iniziò a succhiarlo in punta, mi fece subito emozionare e godere, al punto che tenevo le mie mani dietro alla sua testa, per spingerla a succhiarmelo più a fondo, perché avevo voglia che mi regalasse davvero sensazioni uniche: Irina si lasciò fare, e ingoiò il mio cazzo fin quasi alle palle, regalandomi un’eccitazione veramente notevole, capace di stimolare tutte le mie voglie e di spingermi a desiderare di trombarmela per bene.
Dopo un paio di minuti di spompinamento, le ho detto di sistemarsi sul tavolo, perché volevo leccarle la fighetta: Irina si lasciò fare, le abbassai i pantaloncini, e affondai la mia lingua in quella fighetta vogliosa, iniziando a stimolarla per bene, e poi, giocando con la mia cappella a sfregarle il clitoride, nonché facendola scorrere sulle sue grandi labbra, sentendo che nel frattempo si eccitava e non desiderava altro che farsi sfondare da me.
Si sistemò a gambe aperte sulla tavola e, io, di fronte al tavolo, la penetrai subito fino in fondo, sentendola godere appassionatamente, mentre metteva le sue mani sulle cosce, e desiderava che la trombassi più intensamente: aumentai il ritmo, e la feci mugolare a lungo in quel sottoscala, mentre fuori, qualcuno si muoveva in cantina, e probabilmente, stava anche origliando e bisbigliando qualche cosa, ridendo della nostra arditezza.
Mentre la scopavo, mi sentivo sempre più su di giri, finché, qualche istante prima di venire, lo tirai fuori dalla sua figa e le sborrai sulla pancia, sentendola eccitarsi a più non posso per quel getto di vita bello caldo: Irina raccolse con l’indice e il medio un po’ di sborra, e se la portò alle labbra, per poi inghiottirla soddisfatta, dicendomi che amava ingoiare il mio meraviglioso seme.
Mi sentii più soddisfatto che mai, e dissi ad Irina che non avremmo potuto rinunciare in futuro ad altre scopate insieme…
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Portinaie troie ne abbiamo? A leggere il racconto erotico amatoriale di Gianni, sembrerebbe proprio di sì: e voi vi siete lasciati già tentare da una tipa come questa?
Irina la figa e provocante portinaia, di Gianni di Bari.
Prima edizione: maggio 2015, by Atlantia Media.
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