Le troiette che ballano sul mio cazzo

In azienda, ogni volta che c’era da fare gli straordinari per qualche nuovo progetto, si vedeva subito chi non aveva voglia di fare un cazzo e, con una e mille scuse, cercava di divincolarsi per scappare a casa: tra queste persone, c’erano due colleghe – Viviana ed Elisa – tutt’e due particolarmente desiderose di divertirsi in ogni momento e di fare il meno possibile, delegando agli altri i compiti peggiori.

Quel martedì, però, il nostro capo – ormai più che abituato a vedere le due fighette pronte a scattare verso casa all’ora giusta, per evitare qualsiasi rischio di dover sgobbare un po’ di più – le aveva intercettate con una scusa e, sapendo quando la cosa mi dava fastidio, aveva pure coinvolto anche me nel progetto, quasi come per offrirmi un’occasione unica: vederle scazzatissime e tenerle il più possibile in ufficio, per ricordar loro l’importanza del lavoro di squadra.

Tra le due, devo dire che Viviana era forse quella più desiderosa di andarsene via e farsi i cazzi suoi, mentre Elisa, a un certo punto, mi sembrava quasi contenta di essersi fermata a lavorare un po’ con me, probabilmente perché da parecchio tempo desiderava far due chiacchiere e conoscermi meglio, magari pure per riuscire a farsi aiutare con il computer, considerando come riusciva a combinare un sacco di casini ogni volta che ne toccava uno.

Viviana continuava a collaborare ma chiaramente controvoglia, e oltre a cercare di perdere tempo, faceva pure finta di non capire quali fossero le sue mansioni da fare: e a un certo punto, pure Elisa si è intromessa nella discussione, chiedendole che cosa non andasse e, soprattutto, per quale motivo fosse così tanto scazzata: così riuscì, almeno in parte, ad ammorbidirla un po’, considerando quanto era incazzata per gli straordinari.

La guardai anch’io, e unendomi ad Elisa, le dissi “dai Vivi, tra poco abbiamo finito e poi ce ne andiamo a mangiare qualcosa, almeno dopo aver fatto questo lavoro insieme, potremo prendercela un po’ più con comodo nei prossimi giorni, senza dover rincorrere ogni volta le consegne del capo” e lei rispose “beh, magra consolazione: comunque, dove vorresti andare a mangiare?”

E io le risposi “beh, una buona idea potrebbe essere prenderci una bella pizza da asporto qua sotto e, poi, tornarcene qui in ufficio, così mangiamo insieme e finiamo le ultime cose: magari domani, poi, possiamo prenderci pure un po’ di libero”. La proposta vide subito Elisa entusiasta, mentre Viviana un po’ era ancora sulle sue, ma di fronte all’amica, alla fine si è sciolta “eh va bene, andiamo a prenderci la pizza, ma prima passiamo dall’auto, che almeno recupero i nostri vestiti di danza”.

Elisa la gnocca che pensava già ad altro

La sua frase mi aveva lasciato un po’ spiazzato, ed in effetti, le chiesi “i vestiti di danza? Ah perché siete ballerine entrambe?” e loro sorridendo risposero “sì, spesso balliamo in coppia, e dovresti vedere che successo abbiamo” e io continuai “non ne dubito, considerando come siete in forma” e a quel punto notai i primi imbarazzi farsi avanti sui loro volti, quasi come se non volessero aggiungere altro, al che dissi “scusatemi eh se ho detto qualcosa che forse avrei dovuto tenere per me” ed Elisa disse “i complimenti fanno sempre piacere, non ti preoccupare…”

Dopo aver preso quanto volevamo mangiare ed essere tornati in azienda, Elisa e Viviana mi sembravano quasi più euforiche, come se d’improvviso il fatto di essere lì a lavorare non fosse più un peso: e in effetti, mi accorsi subito che tutto era cambiato nel momento in cui tirarono fuori un paio di casse bluetooh dalla borsa, due paia di leggings neri di pelle, scarpe color bronzo e due magliettine belle leggere. A quel punto dissi loro “ah, ma allora dopo cena volete darvi al ballo qui in azienda?” e loro risposero “con quella bella sala riunioni, perché non farlo?!”

D’improvviso una noiosa serata di straordinari in azienda si trasformò in un’occasione unica per gustarmi un’esibizione di queste due colleghe, veramente mi troppo fighe per non tentarmi, e dopo aver finito la pizza e concluso velocemente le ultime cose rimaste in sospeso,Viviana ed Elisa avevano cominciato semplicemente a cambiarsi lì di fronte a me, senza alcun timore, quasi come se fosse la cosa più normale del mondo il fatto che due colleghe mi mettessero i vestiti di danza senza badare alla presenza del loro collega.

Dopo aver messo la musica ad un volume soddisfacente, le due fighette si sono messe a ballare in modo provocante, guardandomi tra un passo e l’altro, e passandosi le lingue sulla bocca, a quel punto mi hanno fatto capire come sarebbe finita: e così tirai fuori il cazzo, e tenendolo tra le mani, iniziavo pian piano a segarmi mentre loro si muovevano sinuose di fronte a me.

Poi Elisa prese l’iniziativa, e mentre ballavano, lei si inchinò su di me e prese a leccarmi il cazzo, mentre Viviana si metteva dietro di lei e, abbassandole i leggings, si mise a leccarle la figa: e così i nostri straordinari di lavoro si trasformarono in un’esperienza dei sensi, soprattutto dal momento in cui Elisa decise che era tempo di fare di più e, vedendola sua collega così eccitata, prese il comando.

Elisa mi si sedette sul cazzo, fottendomelo con quel suo bel culo rotondo, muovendosi su e giù su di me, mentre Viviana a quel punto si abbassò i leggings e le mutande, e le disse “dai Eli, leccamela, ho voglia che me la lecchi” e così diventammo un bel triangolo di passione e di piacere, con il mio cazzo infuocato che veniva ben fottuto da Elisa, mentre Viviana godeva con la lingua di Elisa.

Poi Viviana disse “dai, adesso fammelo godere un po’ anche a me, non vorrai mica prendertelo tutto te, Eli” e lei le rispose “vorrei scoparmelo tutto, ma è giusto così: ora tocca a te saltarci sopra” e così Viviana prese a scoparmi il cazzo, muovendosi con un desiderio irresistibile, mentre a quel punto Vivi prese a leccarla ad Elisa.

La guidavo su di me per i fianchi, la volevo vedere scopare il mio cazzo, e glielo dicevo “dai Vivi, scopamelo, dai, ohhhhh sìiiiii” mentre lei si muoveva e iniziava a gemere, ad ansimare perché le piaceva saltare sul mio cazzo, e godeva “ahhh sii, fottimi, ooooohhh che bello, sfasciami la figa, dai, ahhhhh” mentre saltellava come un’atleta su di me, vogliosa e impenitente.

Poi Elisa disse “dai, mettiamoci a novanta sul pavimento, così ci scopa tutt’e due un colpo alla volta” e io dissi “oh, bella idea, due fighe is megl’ che one” e così, con queste due gnocche di fronte a me, iniziai questo nuovo esercizio piacevole: spingevo il mio cazzo dentro Elisa, due o tre volte, e poi lo mettevo nella figa di Viviana, ed entrambe reclamavano a turno la loro razione.

Poi dissi loro “oh, sto per sborrare, spompinatemelo tutt’e due insieme, vi prego, dai” e loro “si, daccelo, faccelo leccare tutto, mmmmmhhh” e a quel punto Elisa e Viviana si divertirono a leccarmelo e ciucciarmelo, finché sborrai tra le loro labbra calde e vogliose, innondandole del mio seme caldissimo, vedendole ingoiare soddisfare tutto quanto. E quindi rimanemmo per un po’ a riprendere fiato, soddisfatti di come ci eravamo divertiti al lavoro…

Una coppia di troiette che si sollazzano con il cazzo di Matteo: ecco una storia hard degna di essere ricordata a lungo.

Due troiette che ballano sul mio cazzo, di Matteo di Milano

Prima edizione: Settembre 2017, by Atlantia Media.

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