Come succhiava

S0lo lei succhiava divinamente

Lei era lì che mi guardava con un’aria a dir poco di sfida, quel pomeriggio, seduta sullo sgabello mentre io mi bevevo il mio thè caldo, senza prestare tanta attenzione a ciò che succedeva attorno a me, perché proprio non avevo voglia di fare altro che pensare a me stesso, dimenticandomi di tutto il resto.

Poi il mio sguardo si è incrociato con il suo, quello di una bella gnocca, capace di provocare anche soltanto guardandole quegli occhi vogliosi e profondi, come del resto, guardando quella sua espressione da amante impenitente, una di quelle che se te lo prende in mano ti fa vedere come si gode in modo esplosivo.

Mentre fantasticavo pensando a Samantha con il mio cazzo in bocca, ad un certo punto, lei iniziò a parlarmi, domandandomi come andasse e se avevo pensieri per la testa che mi tormentassero: le sorrisi, e poi, guardando il suo affascinante sguardo, le dissi che stavo pensando a quanto mi sarebbe piaciuto essere da tutt’altra parte, in un posto diverso, ma non perché non volessi vedere lei, ma tutto il resto: e la mia risposta la colpì, tant’è vero che mi rispose con uno sguardo sorridente.

Quindi mi domandò quale sarebbe stata la mia meta ideale, e io le risposi “magari Fuerteventura: ci sei già stata tu?” e lei rispose “ah, alle Canarie? Sì, è davvero un bel posto: relax, mare,…” quindi le chiesi “che cosa ti trattiene qui?” e lei per risposta “soltanto il lavoro” e io le dissi “dai, andiamocene insieme, dimentichiamoci di tutto il resto, lasciamo tutto il resto alle spalle e andiamocene a godere della bellezza di quel posto.”

Samantha mi guardò e mi disse “beh, se vuoi possiamo anche spassarcela tra di noi, qui, e adesso: non c’è bisogno di andarcene alle Canarie: non ti piace l’idea?” e io la guardai, dicendole “che cosa vorresti dire con questo, Samantha? Chiudi il locale e andiamo a cercare qualche altro posto dove assaporare davvero il meglio della vita, dimenticandoci di tutto il resto?” e lei rispose “beh, non era proprio quello che volevo dirti, però, per dopo potrebbe anche essere un piano interessante.”

A quel punto la guardai, e per tutta risposta le dissi “beh, dimmi, a che cosa avevi pensato se non ad una bella vacanza lampo alle Canarie?” e lei mi disse “beh, magari potremmo rilassarci un po’, io e te, senza pensare a null’altro e godercela un po’, magari dietro al bancone” così la guardai e le dissi “davvero potresti avere questi progetti così interessanti per continuare la serata?” e lei rispose “beh, perché continuarla in questo modo così noioso, non trovi?!”

E quindi le dissi “Samantha, dimmi che ce l’hai bella calda e bagnata, che non vedi l’ora di prenderlo tutto e scoparmelo, ti prego” e lei per tutta risposta “sì, sono già bella vogliosa: e il tuo cazzo com’è? Già bello duro all’idea di finire nella mia bocca calda e morbida, che te lo coccola per farti godere per bene e farti dimenticare lo scazzo di questo posto, dove davvero non ci può venir voglia di sentirci bene, ma soltanto di scapparcene al più presto senza perdere altro tempo?”

Desiderosa di godersi la vita

Il suo modo schietto di parlarmi, e poi, di guardarmi con quell’aria da cerbiatta – al tempo stesso troia – non poteva non farmi desiderare di scoparla, di assaporare per davvero tutto il gusto della trasgressione con Samantha, in quel bar, facendolo senza che qualcuno potesse da un momento all’altro raggiungere il locale e, magari, scoprirci insieme proprio sul più bello, magari mentre stavo per godere, lasciandomi andare alle sue attenzioni per scoppiare di godimento.

Quindi ci infilammo sotto il bancone e, poi, tirai fuori il mio cazzo, che lei si prese vogliosa in mano, giocando a scappellarmelo con decisione, stringendolo vogliosa, perché aveva già capito quanto mi sarebbe piaciuto: e poi la vidi ingoiare la mia cappella con desiderio, prenderla tutta a succhiarla, assaporarla come se fosse il suo leccalecca preferito, in un moto di piacere che non si sarebbe fermato tanto presto, soprattutto perché lei ne aveva una voglia incredibile.

Lo succhiava in punta, vogliosa, senza fermarsi mai e, soprattutto, concedendosi tutta al mio godimento, impegnandosi perché potessi assaporare tutta la trasgressione di quel pompino sotto il bancone, infischiandocene del fatto che qualcuno potesse arrivare e trovarci nel bel mezzo di quel momento di godimento, troppo intenso per non essere gustato da tutt’e due, con lei che si lasciava andare come una ventosa su di me, risucchiando il mio uccello tra quelle labbra divinamente accoglienti.

Poi la guardai, e le dissi “Samantha, ti voglio scopare tutta, dimmi che lo vuoi pure tu e non vedi l’ora di prenderlo tutto dentro” e a quel punto lei si lasciò andare con una naturalezza incredibile, facendomi comprendere quali fossero le sue tentazioni: e quindi, abbassandosi le mutandine, fino alle scarpe, si accomodò sopra di me, accovacciandosi sul mio cazzo, e lo fece entrare tutto nella sua passera stretta e calda, bella bagnata, pronta a farmi sentire quanto fosse irresistibile.

Le dissi di trombarmi come più le piaceva, senza pensare ad altro fuorché al mio cazzo dentro di lei, di assaporarselo tutto, e di fotterlo con una passione unica: doveva pensare a godere, e non ad altro. Per tutta risposta iniziò a scoparmi con grinta, sempre più decisamente, senza fermarsi e soprattutto desiderando di raggiungere presto un orgasmo lungo ed intenso, perché dopo tanto stimolo non sarebbe che potuta arrivare una bella sborrata abbondante, di quelle da ricordare.

Samantha continuò a montare sopra, determinata a raggiungere l’apice del piacere, e con quel suo gridolino rauco raggiunse ben presto anche lei il massimo della trasgressione, pronta ad esplodere con me, con il ritmo di quella cavalcata impetuosa, in un’apoteosi dell’eros senza precedenti. Mi scopò divinamente e mi fece venire dentro di lei, tra ansimi e gemiti senza fine, con quella calda sborra che ormai colava dentro la sua figa fin troppo accogliente…

Che bocca incredibile, un vero aspirapolvere: grazie Martino per aver condiviso con noi questo racconto erotico spettacolare!

Come succhiava lei nessuna, di Martino di Padova

Prima edizione: Gennaio 2017, by Atlantia Media.

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