Sempre in movimento

Il suo movimento sul mio cazzo

Dopo averci trascorso un paio di anni insieme, con Monica, mi sembrava assurdo che da un giorno all’altro la nostra storia fosse finita lì, senza che potessimo più andare avanti, come un fulmine a ciel sereno: dopo una veloce crisi, dovuta più che altro al fatto che lei non voleva più rinunciare alla compagnia delle sue amiche, mi ha lasciato senza troppi complimenti, dicendomi che ora da liberi potevamo tornare a fare ciò che volevamo fare di più, frequentare altre persone.

Archiviata la sofferenza dei primi giorni, ho smesso di pensare a questa tipa e mi sono lasciato alle spalle tutto quanto, tornando ad uscire con i miei amici, divertendoci come non ci capitava più da tanto tempo, mentre anche lei faceva lo stesso, frequentando talvolta anche gli stessi posti, quasi come se facesse apposta a tentare di rivedermi, come in uno strano gioco in cui lei voleva sempre e comunque avere l’ultima parola sulla nostra storia piena di imprevisti e di momenti indimenticabili.

Lei continuò a far così, come se nulla fosse, e quando ci ritrovavamo anche di fronte mentre eravamo in un locale, mi sembrava che lei si divertisse quasi a vedermi con quell’espressione un po’ perplessa: ma per lei non sembrava esser successo nulla, tant’è vero che mi salutava sorridendo, e dicendomi che era strano rivedersi così, lei con le sue amiche e io con i miei, come se ci sfidassimo tra uomini e donne, a vedere chi cedesse prima di noi nel frequentare quei locali abituali.

Poi una sera della scorsa settimana, le cose sono andate un po’ diversamente: i miei amici erano via, non avevo voglia di starmene a casa da solo, e quindi, sono andato a farmi una birra nel solito locale, dove c’era anche un mio amico a fare il barista. mi conosceva abbastanza bene, e parlando del più e del meno, mi disse che negli ultimi tempi vedeva spesso Monica da queste parti, quasi come se facesse apposta a venire qui aspettandosi di trovarmi a bere una birra al tavolo.

Volevo sistemarla davanti e dietro

Così mentre stavo finendo di bere la mia birra, di colpo si presentò nel locale proprio lei, Monica, che stasera non era in compagnia di nessuna amica: si aggirava nel locale come se cercasse qualcuno che conosceva, e poi, quando mi scorse al mio tavolino, mentre mi facevo i cazzi miei col telefono, mi raggiunse e mi salutò, dicendomi che era strano che ci incontrassimo pure lì, in quel posto, dove praticamente io non andavo mai (secondo le sue idee chiaramente del cazzo).

Le risposi che era uno dei miei locali abituali, e che lo sapeva benissimo, e che poteva pure smetterla di giocare a provocarmi in quel modo, perché ne avevo piene le palle delle sue stronzate senza senso: e lei mi rispose che a lei sembrava il contrario, che fossi ad andare ovunque c’era lei, quasi come se volessi in realtà ritrovarla e non potessi proprio fare a meno di frequentarla, come se fossi ancora desideroso di rimettere in piedi la nostra storia, e di tornare insieme come se nulla fosse.

Le risposi che non stavano così le cose e, mentre stavo replicando alle sue parole, all’improvviso, mi ritrovai le sua labbra sulle mie, mentre mi baciava in modo appassionato e, poi, mi disse “dai, scopami come una volta, fammi godere come sai farlo tu, ti prego” e io le dissi “Monica, sei sempre la solita figona che me lo fa diventare duro, e adesso ti faccio vedere io come ti trombo e ti faccio sentire la puttana che eri prima, quando lo volevi in figa e in culo senza fermarti mai.”

Ci alzammo dal tavolo e andammo all’auto, perché ormai era chiaro che saremmo finiti a scopare insieme: e dopo esser salito sulla sua macchina, le dissi “andiamo da te o da me?” e lei mi rispose “perché non andiamo invece al lago, in quel posto che ci piaceva tantissimo?” e io risposi “buona idea, allora vai di là” e partimmo insieme verso quel luogo dove ci eravamo incontrati la prima volta e, soprattutto, dove ci eravamo tanto divertiti alla salute di tutti gli altri coglioni della compagnia.

Quando arrivammo sul posto, eravamo già eccitati tutt’e due, e le dissi subito “dai, scendiamo lì alla spiaggetta, non c’è nessuno in giro” e lei mi disse “mi si sta già bagnando pensando a come mi scoperai” e io “vedi che sei una troia incorreggibile” e lei mi disse “si, sono la tua troia, e adesso te lo ricordo io” e quindi arrivammo sulla spiaggetta, e dopo essermi sdraiato, lei mi si sistemò sopra, muovendosi come quella troia che già era tanti anni fa, provocandomi con il suo bacino.

E poi mi disse “dai, fammelo ciucciare, lo sai che ho voglia del tuo cazzo, non farti pregare” e io la lasciai fare, mentre mi abbasava i jeans e le mutande, e poi mi sollevava pure la maglietta: quindi mi alzai, e misi sotto di noi i miei pantaloni come coperta, e mi si sistemai sopra di nuovo, mentre lei si raggomitolava in direzione del mio cazzo, prendendolo golosamente in bocca, perché aveva proprio voglia di spompinarmelo a dovere, gustandoselo tutto quanto con la sua lingua vogliosa.

Mi spompinava rumorosamente, e mi faceva godere davvero tanto con quella bocca meravigliosa, mentre io le prendevo la testa e la guidavo a me, perché volevo che se lo ingoiasse tutto quanto, fino in fondo: Monica ingoiava tutto, con passione, e spompinava il mio cazzo come se non ci fosse un domani, come se fosse davvero l’ultima cosa che avrebbe fatto, e ci metteva tutta sé stessa con quelle fantasie da vera troietta che sapeva come prendermi per farmi godere divinamente.

Poi si levò il cazzo di bocca, si alzò, e si sdraiò a gambe aperte sui miei jeans, dicendomi “e ora scopami la figa, fammi sentire cosa vuol dire godere, che ne ho davvero tanto bisogno” e lei si prese le gambe con le mani, aprendole del tutto, mentre io le infilavo il mio cazzo in quella meravigliosa fighetta vogliosa, tutta bagnata, e quando fu dentro iniziai a muovermi come piaceva a lei, trapanandola come una puttanella vogliosa “ahhhhh siiiii, ahhhhh scopami, aahhhhh finalmente un bel cazzoooooo.”

Ansimava e gemeva mentre il mio cazzo entrava dentro di lei, e si eccitava sempre di più con quei miei movimenti dentro, perché sentiva tutta la mia voglia di godere farsi strada dentro il suo corpo, ormai completamente desiderosa com’era di essere fottuta: “dai scooooopaamiiiiiiii, ahhhhhhhhhhhhhhh che bello, ohhhhhhh mi piace, aahhh sii siii siiiii, ahhhhhhh, tutto dentro, daiiiiiiiiii, sto venendo, dai, non ti fermare, scopamiiiiiiiiiiiiii tuttaaaaaaaaaaaa, ahhhhhhhhhhhhhh siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii ahhhhh”

E si lasciò andare tra gridolini e ansimi, come se fosse una ragazza in calore alla prima volta, forse proprio perché il cazzo le mancava da un bel po’. E quindi, mentre io continuavo a spingerlo dentro, godendo, mi sentii sempre più incapace di resistere alla sua fighetta, e spingendo, arrivò il momento in cui mi lasciai andare e mi partì una sborrata dentro di lei “ohhhhh sbooooorrrooooo, ohhhhh siiiiii” e lei si eccitò “ahhhh, vienimi dentro, ahhhhh siiiii che bello” mentre spruzzavo della sborra in lei…

Bravo Giacomo, non ti sei dimenticato di condividere con la community il tuo piacere, con un racconto erotico da ricordare a lungo 🙂

Sempre in movimento e vogliosa, di Giacomo di Ivrea

Prima edizione: Luglio 2016, by Atlantia Media.

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